Collezione Guagno Poma

Frutto delle scelte collezionistiche di Enrico Guagno e della moglie Maria Poma, la collezione è donata alla città nel 1956
LA STORIA DELLA COLLEZIONE

Frutto delle scelte collezionistiche di Enrico Guagno e Maria Poma, la collezione è stata donata alla città nel 1956.
Numerosi dipinti di Marco Calderini, pittore torinese che a lungo si dedicò alla pittura di paesaggio, dialogano con le opere dei macchiaioli toscani. Le opere di Telemaco Signorini – Via tra gli uliviMercato vecchio a Firenze o Pietramala del Mugello – e di Giovanni Fattori – Uliveta – divengono esemplari di quella pittura tipica “a macchia”, codificata a partire dalla metà dell’Ottocento in Toscana, e di cui proprio Fattori ne fu il caposcuola.
Le tavolette di Antonio Fontanesi – Pianta fra rocceRoccia ed alberiPianta – e i disegni – Alla fonte e Solitudine – mostrano quella particolare maestria fontanesiana a trattare la realtà con vivida immediatezza, che divenne essenza della sua modernità, che non da tutti fu nell’immediato compresa e ammirata. Si segnala ancora l'opera di Giovanni Battista Quadrone - Primi dolori - in cui l’artista inserisce come modelle, in un contesto domestico,  le proprie figlie ritratte nel “doloroso” momento dell’incresciosa malefatta.
Tra le opere esposte spicca Ritratto di Maria Poma di Marco Calderini.